Il suo personale viaggio pittorico va vissuto, e seguito infatti, come un insieme continuo di ricerche formali che denotano lo spiccato senso espressivo e la lunga e meditata esperienza artistica che caratterizzano fin da subito questa autrice. Di Felice infatti non dipinge soltanto, ma crea immagini elaborando le forme attraverso una personale alchimia delle emozioni, immagini in cui prevale una forza celata (non sempre), espressa sempre in maniera sicura e sintetica.
La sua opera è un’attività che sottilmente incrina certezze e sposta nuove e vecchie immagini per fare ossigeno ad altre figure nascenti, ma plasmate sulla durezza del presente. Il racconto si trasforma quindi progressivamente in gesto, nell’ansia di instaurare un dialogo, in grido e declamazione ma al contempo è facile anche scorgere il semplice piacere che I’artista prova nel manipolare e plasmare la materia.
Un racconto, quello di Elena Di Felice, fatto non solo da un importante impatto emotivo che l’opera riesce a costruire con il fruitore, ma che allo stesso tempo diventa un mondo fantastico, una favola, una nuova storia dell’uomo e del suo raffrontarsi con la vita che lo mette sempre alla prova. Le composizioni di Di Felice sono tutte sentite veramente nel profondo dell’IO e non sono motivazioni mercantili a spingerla ad occuparsi di un certo tipo di espressione artistica anziché di un’altra, perché questa autrice riesce ad analizzare perfettamente gli eventi naturali, e solo attraverso apparentemente semplici forme e sottili giochi di colore, ci presenta immagini che si fanno visione di un mondo dove l’impenetrabilità delle emozioni inesprimibili, legate a impressioni indefinibili e a mondi lontanissimi si fa visibile prima a Lei e poi all’umanità intera.
Le sue ultime opere in esposizione, in questa mostra pisana che ho il piacere di ospitare, hanno un chiaro riferimento quindi ai temi più attuali come il Covid (malattia che l’autrice ha vissuto direttamente e che ha coinvolto l’intera umanità), gli emoji, i social, la resilienza, il desiderio di liberta, la musica.”
Elena Di Felice è nata a Roma nel 1961, vive e lavora a Narni (TR). A Viterbo frequenta i corsi di pittura all’ Accademia di Belle Arti con il prof. L. S. Boille. Alla fine degli anni ’80 inizia il suo Goccismo che deriva dall’ identificazione di piccole identità trasformabili inizialmente per effetto della luce su forme e colori; in seguito con soggetti dagli umori e grandezze variabili fino ad approdare, attraverso varie sperimentazioni, ad una scrittura per immagini e frammenti di carta dipinta (Paginette 2004). Dal 1986 ha esposto in oltre cento mostre in Italia e all’ estero.
La mostra è inserita nella Diciannovesima Giornata del Contemporaneo ( Sabato 7 Ottobre 2023), manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e con la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che dal 2005 porta l’arte contemporanea al grande pubblico
La mostra proseguirà fino al 11 Ottobre 2023. (ingresso libero). Orari: 10-12,30/16-18,30 (feriali); Apertura straordinaria Domenica 1 e 8 Ottobre 2023 16,30-18,30 (festivi telefonare per conferma) ; Chiuso Lunedì .
GAMeC CentroArteModerna di Pisa
Elena Di Felice